Tempo di percorrenza: 2,50 ore circa
Dislivello: 200 m
Lunghezza: 4 Km
Difficoltà: Facile
Quota di partenza: 1740 m. slm
Abbigliamento tecnico: Classica attrezzatura da montagna per ripararsi dal freddo e preferibilmente scarpe da escursionismo per evitare difficoltà legale al materiale lavico presente lungo il percorso
Nel versante sud dell’Etna, a pochi passi dal crateri sommitali si trova il sentiero “Monte Nero degli Zappini, il primo sentiero natura realizzato all’interno del Parco dell’Etna e sicuramente uno dei più piacevoli. Sebbene si tratti di un percorso breve, esso risulta molto interessante perché offre una sintesi di alcuni dei più caratteristici ambienti naturali della zona. Infatti durante il percorso si possono osservare diversi tipi di colate laviche antiche e recenti, hornitos, formazioni boschive naturali e artificiali, pini isolati di eccezionale imponenza e bellezza.
Il sentiero è molto semplice, adatto a tutti coloro che intendono intraprendere una tranquilla passeggiata in mezzo a colate laviche e boschi di larici.
Lungo circa 4 Km, il sentiero parte dal pianoro ad ovest di Monte Vetore, nei pressi del Grande Albergo in località Piano Vetore, nel Comune di Ragalna e facilmente raggiungibile da Nicolosi. Appena lasciata la strada asfaltata, si imbocca un’evidente carrareccia, che si inoltra dentro l’area protetta. Durante il tragitto si incontrano dei pilieri in pietra lavica contrassegnati dalla sigla P.O. (posto di osservazione) ed un numero, da 1 a 11, a ciascuno dei quali corrisponde una particolare caratteristica descritta nel testo.
P.O.1: Le sciare dello Zappino cioè colate laviche di epoche differenti, con insediamenti vegetali di diverse specie. Si incontreranno, infatti, la ginestra dell’Etna, pioppi, spino santo e il ginepro. Da qui in direzione nord è possibile osservare Monte Nero degli Zappini.
P.O.2: Individua un braccio lavico risalente all’eruzione del 1985, sulla superficie del quale ancora non vi è cresciuta nessuna specie vegetale.
P.O.3: Contraddistinto da un antico conetto vulcanico, risalente all’eruzione del 1780, costituito da accumuli di scorie saldate.
P.O.4: La “Pietra cannone”, cioè un ammasso lavico cavo, creatosi in seguito al raffreddamento della lava attorno ad un tronco.
P.O.5.: Mostra delle piccole cave che, pochi anni fa, furono utilizzate per l’estrazione di materiale per la costruzione degli sbarramenti, per tentare di arginare il corso della colata lavica del 1983.
Durante l’escursione sarà possibile visitare la “Grotta di Santa Barbara”, antica tacca della neve dove un tempo, veniva conservata la neve per poi essere trasportata a valle durante l’estate. Inoltre, durante la via del ritorno, dopo essersi ricollegati su una larga pista forestale, ci si troverà di fronte al cancello del giardino botanico “Nuova Gussonea”, promosso dall’Università di Catania e dall’Azienda Foreste Demaniali, istituto per la salvaguardia delle principali entità vegetali che caratterizzano il territorio etneo. Da qui, percorrendo una strada asfaltata si raggiunge il punto di partenza venendo così a compiere un percorso ad anello.
COME RAGGIUNGERE L’INIZIO DEL SENTIERO
Dal paese di Nicolosi, percorrere la SP 92 “Nicolosi-Etna” in direzione Rifugio Sapienza (Etna Sud). All’altezza del Km 14 dove è presente un bivio, svoltare a sinistra come indicato dall’apposito cartello seguendo le indicazioni per il “Grande Albergo” o per l’Osservatorio astrofisico. Costeggiare l’omonimo Monte Vetore, un’antica bocca eruttiva ormai totalmente coperta di Pini. Una volta percorsi circa 500 metri troverete sulla destra l’ingresso del sentiero, segnalato da una grande pietra su cui vi è la scritta “Parco dell’Etna”.
Maggiori informazioni sul sentiero possono essere trovate sul sito del CAI Sezione di Catania.
Mappa, altimetria e tracciato gpx del sentiero didattico possono essere trovati a questo indirizzo.