Salvatore Tomaselli (Nicolosi, 29 gennaio 1830 – Catania, 1 agosto 1906) è stato un medico italiano. Studia a Napoli, dove è tra i discepoli di Biagio Lauro, professore di clinica medica e sostenitore dell’attenta osservazione dei sintomi e dell’accurata indagine anatomo-patologica. Laureatosi in medicina, nel 1855 ritorna nella città natale fortemente compenetrato del potere d’osservazione e padrone dei metodi di indagine e della semeiotica appresi alla scuola di Lauro.
Coraggiosamente, nel 1857, rivoluzionando i metodi e i principi di insegnamento fino ad allora impartiti nell’Ateneo catanese, dà vita al primo corso di diagnostica medica in Sicilia. Superati meraviglia e perplessità che hanno inizialmente accolto le sue innovazioni, Tomaselli sale rapidamente nella stima di colleghi e discenti, perfeziona il suo metodo di insegnamento e raccoglie tutto il materiale oggetto delle sue osservazioni scientifiche che, riunito in forma nosografica, costituisce il fondamento della dottrina dell’intossicazione da chinino (o febbre ittero-emoglobinurica), nota come malattia del Tomaselli.
Nel 1880 l’Università di Catania finalmente ufficializza i suoi metodi di insegnamento offrendogli la cattedra di clinica medica. Le sue teorie innovative suscitarono parecchie critiche nell’ambiente accademico, per via delle idee conservatrici dei colleghi. Dal 1891 al 1895 fu Rettore Magnifico dell’Università degli Studi di Catania (Siciliae Studium Generale), in questo periodo ricevette svariate onorificenze.