Contrastò in qualche modo le amministrazioni comunali, laiche ed anticlericali, che si erano impossessati dei terreni antistanti la Matrice e soprattutto fu formidabile e instancabile durante il terribile triennio del 1883-1886, anni in cui si susseguirono terremoti e soprattutto la breve ma terrificante eruzione del maggio-giugno 1886, che costrinse le autorità civili e militari a far abbandonare il paese. Ma la sua incrollabile fede, insieme a quella del Card. Giuseppe Benedetto Dusmet, fece si che la lava si fermasse a 330 metri dall’abitato e che come sintesi di quei terribili giorni scrisse la bellissima frase che dal 1887 al 1947 splendeva sull’abside dall’altare maggiore e che oggi, dopo 63 anni (in seguito al restauro avvenuto di recente), si è riusciti a ricollocare nel posto dove i nostri padri con il Preposito Tomaselli in testa l’avevano pensata e scritta.
Fu opera sempre del Preposito Tomaselli la dignitosa e semplice facciata, in pietra bianca, in stile neoromanico, adorna, al centro, di una bella bifora costruita nel 1884.
FONTE: Testo a cura dell’Assessore alla cultura e ai beni culturali, Dott. Giuseppe Mazzaglia Tratto dall’Opuscolo realizzato dal Comune di Nicolosi e dalla Parrocchia Spirito Santo in occasione della riapertura della Chiesa Madre, dopo il terremoto del 20 aprile 2008 che la danneggiò sensibilmente |