L’apparato eruttivo di Mompeloso, situato in località Grottalunga a Nord-est dell’abitato di Nicolosi, fu responsabile dell’eruzione del 252 d.c. le cui colate laviche giunsero fino a Catania. Tra le innumerevoli eruzioni dell’Etna, quella avvenuta nel 252 d.c., l’anno successivo al martirio di Sant’Agata, Patrona di Catania, è l’unica chiaramente riportata in atti o documenti relativi al primo millennio dell’Era Cristiana. In particolare, così riportano gli atti del martirio di Sant’Agata al Capo XV:
TRADUZIONE DEGLI ATTI DEL MARTIRIO DI SANT’AGATA – CAPO XV 102. Perche poi si confermasse con evidenza quella scrittura che l’angelo del Signore aveva posato, dopo un anno, circa il giorno del natale di lei, il monte Etna eruttò un grande incendio, e come un fiume ardente così il fuoco impetuoso, liquafacendo e pietre e terra, veniva alla città di Catania. 103. Allora una moltitudine di abitanti dei villaggi, fuggendo scese dal monte, e vennero al sepolcro di lei, e preso il velo, onde era coperto il suo sepolcro, lo opposero contro il fuoco che veniva verso di loro: e nello stesso momento ristette il fuoco per virtù divina. |
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