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martedì, Settembre 10, 2024

La Torre del Filosofo

La località “Torre del Filosofo” si trova a quota 2.900 m. s.l.m. alla base dei crateri sommitali. In questa zona anticamente erano presenti dei ruderi che vennero denominati proprio “Torre del Filosofo” in ricordo del filosofo agrigentino Empedocle (492 a. C. – 430 a. C. circa) che salì sull’Etna per studiarne i fenomeni eruttivi e vi pose la propria dimora. Secondo la leggenda, il filosofo morì gettandosi a capofitto nella bocca del vulcano per scoprire il segreto della sua attività eruttiva. Tuttavia non è chiaro se quei ruderi costituissero realmente il ricovero del filosofo Empedocle o se, invece, si trattasse di un tempio di epoca romana o di qualcos’altro ancora.

In onore del filosofo agrigentino, nel punto in cui si trovavano i ruderi fu eretto un piccolo edificio in pietra, simile ad una torre che nel corso del tempo divenne una rovina, seppellita sotto detriti di materiale eruttivo. Si pensa che la Torre del Filosofo sia stata edificata dall’imperatore Adriano, che tra il 117 e il 138 d.C. salì più volte sull’Etna, affascinato dalla sua maestosità e dall’ampiezza della vista che si gode da questo punto di osservazione strategico sulla provincia catanese. 

L’edificio viene citato dallo storico e teoloco Tomaso Fazello nel suo libro “Le due deche dell’historia di Sicilia” dove la struttura viene definita come un pezzo d’archivolto tutto di mattoni, il quale da quei di Catania, e da’ paesani del monte Etna, è chiamato la torre del Filosofo, perche dicono, d’haver inteso da’ loro antichi, ch’Empedocle si fabricò questa casa, per poter piu commodamente filosofare intorno al fuoco del monte, e piu agevolmente ritrovarne le cause, e la fece in volta“. 

Nel 1804, nel luogo dove ormai non rimanevano che pochi blocchi di pietra, il vulcanologo Mario Gemmellaro fece realizzare un modesto rifugio, chiamando la casupola la Gratissima, poiché costituì un gradito ricovero per chi si avventurasse sulla vetta dell’Etna.
Nel 1811, suo fratello Carlo vi ospitò una delegazione di ufficiali britannici i quali ne finanziarono un primo ampliamento e pertanto prese il nome di Casa degli Inglesi. Tale edificio rimase inalterato e di proprietà dei Gemmellaro fino al 1876, quando venne rilevato dalla sezione etnea del CAI, la quale chiama l’edificio Casa Etnea.Visuale da Torre del filosofo

Dopo molti secoli, nel 1960 scavando nello stesso luogo dove si trovava la vecchia costruzione per costruire le fondamenta di un nuovo edificio, furono ritrovati i resti della torre e su di essi fu edificato il Rifugio “Torre del Filosofo”. Dal 1971 al 2013, le ripetute colate di lava hanno definitivamente bruciato e sepolto il rifugio. In particolare, l‘eruzione del 2002\2003 seppelli quasi interamente la costruzione. lasciando visibile solamente una parte del tetto e l’antenna posta in cima al tetto. L’eruzione del 2013 ha, infine, totalmente sepolto la costruzione di cui oggi rimane visibile solamente l’antenna collocata sul tetto.

 



Fonti: 

 

L’Italia del cav. Artaud Di Alexis François Artaud de Montor

Memorie su la Sicilia: tratte dalle più celebrie accademie e da, Volume 1 Di Guglielmo Capozzo

 

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